L’emergenza Covid-19 e la successiva crisi energetica, con il conseguente rialzo inflazionistico, non hanno avuto alcun impatto sulle statistiche dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali rilevate presso i tribunali di Trento e di Rovereto. Nel 2023 le aperture sono state 31, diciassette  in meno dell'anno precedente. A renderlo noto l’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio. Considerando i singoli settori economici, l’edilizia rappresenta il comparto più coinvolto con 10 aperture di liquidazione giudiziale. Le società sono soprattutto di capitale. La loro dislocazione sul territorio ha riguardato 15 comuni. Il capoluogo è risultato quello maggiormente colpito, con 9 procedure, seguito dalla città della Quercia con 7. Considerati insieme, questi due comuni raggruppano oltre il 50% delle aperture di liquidazione giudiziale. Arco e Pergine Valsugana sono stati interessati da 2 procedure, mentre altri 11 comuni trentini da una ciascuno. Soddisfatto dei dati il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Bort. “Le imprese trentine hanno saputo reagire con forza e tenacia, dimostrando di saper far leva su strumenti e strategie utili alla loro sopravvivenza”.
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