Siccità e caldo mettono a rischio i ghiacciai trentini. Quest'anno è stata misurata una quantità di neve compresa tra il 50% e il 60% del valore medio della serie storica e, a fine maggio, diverse fronti glaciali si presentavano già prive di copertura nevosa, con circa un mese di anticipo rispetto a quanto registrato negli ultimi venti anni, come ad esempio quella del ghiacciaio della Marmolada e del Mandrone Emerge dai dati pubblicati da Meteotrentino. Il trimestre invernale (dicembre, gennaio e febbraio) è stato caratterizzato da precipitazioni particolarmente scarse, e risulta tra i dieci inverni più siccitosi dal 1921. In totale sono cadute da un terzo a metà delle precipitazioni normali, e le temperature sono risultate molto elevate con il trimestre che è stato tra i cinque più caldi dal 1921. Le misure sono state eseguite in collaborazione tra l’Ufficio Previsioni e Pianificazione della Provincia autonoma di Trento, la Commissione Glaciologica della Società degli Alpinisti Tridentini, il Muse e l’Università degli Studi di Padova.
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