La pandemia che effetti ha avuto su ragazzi e ragazze trentini? Lo spiega l'indagine “Generazione Z”, condotta da Iprase. Nella ricerca sono state coinvolte 13 scuole e a studenti e studentesse è stato chiesto di compilare un questionario. Cosa è emerso? Che le adolescenti sembrano aver avuto maggiori difficoltà a reggere l'impatto della pandemia rispetto ai coetanei maschi: sono mediamente più preoccupate, con più elevati livelli di stress, più frequentemente percepiscono dei peggioramenti nelle relazioni sociali e un aumento dei conflitti all’interno della famiglia. Le ragazze dichiarano di fare più fatica a concentrarsi nello studio, vedono peggiorata la qualità del proprio tempo libero e sentono maggiormente la mancanza della propria vita pre-pandemia. Forse nel tentativo di compensare le relazioni sociali “dirette”, utilizzano lo smartphone più dei coetanei maschi, i quali invece hanno aumentato l’utilizzo dei videogiochi. A giocare un ruolo importante nella capacità di affrontare la pandemia c'è anche l'età: gli adolescenti più piccoli (fino a 15 anni) fanno più fatica, ad esempio riportano più elevati livelli di xenophobia. Inoltre percepiscono in maniera più frequente di quelli più grandi un peggioramento nelle relazioni con gli amici e con il vicinato e fanno maggior utilizzo di videogiochi. D’altra parte, gli adolescenti più grandi (dai 16 anni) soffrono di più per la mancanza di libertà. E sono più in difficoltà a motivare se stessi a studiare. Dalla ricerca emerge che i contesti amicali e scolastici sono stati messi più in crisi rispetto alle relazioni familiari, che invece hanno tenuto.
Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.